Il Santuario Madonna Nera di Tindari è un luogo sacro situato sulla costa settentrionale della Sicilia, in una posizione panoramica che offre una vista mozzafiato sul mare. La sua importanza storica e religiosa risale all’epoca in cui Tindari fu sede di diocesi, e l’edificio fu costruito tra il 1552 e il 1598 per volere del vescovo della città, Monsignor Tommaso Ruffo.
Il Santuario, che fu oggetto di ripetuti attacchi da parte dei pirati saraceni, fu distrutto nel 1544 dall’armata turco-ottomana di Barbarossa, e non è possibile stabilire con certezza se sia stato eretto sui resti di un primitivo tempio legato al culto di Cerere o di altre divinità. Tuttavia, la tradizione vuole che proprio in questo luogo sia avvenuto il miracolo della Madonna Nera di Tindari, quando un contadino, il 27 giugno 733, trovò sull’altipiano una statua della Madonna con il Bambino.
Da allora, il Santuario diventò un luogo di grande devozione e pellegrinaggio, che attirò fedeli da tutta la Sicilia e oltre. Tuttavia, l’antico edificio non fu più in grado di contenere l’enorme flusso di pellegrini, che continuava ad aumentare di anno in anno. Così, nel 1957, l’allora vescovo Monsignor Pullano ordinò la costruzione di una nuova Chiesa, più grande, adiacente a quella antica.
La nuova Chiesa, che conserva al suo interno l’icona della Vergine Nera di Tindari sull’altare maggiore, è stata progettata dall’architetto Franco Minissi. La sua forma circolare, la grande cupola e le pareti vetrate che la circondano ne fanno un’opera architettonica di grande impatto visivo, che si fonde perfettamente con il paesaggio circostante.
Ogni anno, il 7 e 8 settembre , si celebra la festa della Madonna Nera di Tindari, che attira migliaia di fedeli da ogni parte della Sicilia. Durante la festa, l’icona della Madonna viene portata in processione per le vie del paese e si svolgono numerose celebrazioni religiose.
Il Santuario Madonna Nera di Tindari è un luogo di grande spiritualità, dove la fede, l’arte e la bellezza della natura si fondono in un’unica esperienza indimenticabile.
La statua bizantina della Madonna nera è legata ad una leggenda affascinante.
Si racconta che la statua sia stata trasportata per mare durante il periodo della persecuzione iconoclastica, quando le immagini religiose venivano distrutte dai persecutori. Una nave proveniente dall’Oriente, in fuga dalla tempesta, trovò rifugio nella baia di Tindari. A bordo della nave c’era una cassa di legno che nascondeva la statua della Vergine Bizantina, fatta di legno di cedro e rivestita d’argento.
Durante il riparo dalla tempesta, i marinai tentarono di ripartire, ma la nave non si mosse di un millimetro. La statua, che era stata rimasta a bordo, venne portata a terra insieme al carico. Solo dopo aver portato la statua a terra, la nave poté riprendere il mare.
Gli abitanti di Tindari recuperarono la cassa abbandonata in mare dai marinai e, una volta aperta, scoprirono la meravigliosa statua della Vergine Bizantina. L’icona fu portata sul colle più alto della zona, dove esisteva già una comunità cristiana, e fu questo l’inizio del culto della Madonna Nera del Tindari.
La statua della Madonna Nera del Tindari è nera, con un volto lungo e originale che non si riscontra facilmente in altre statue religiose. Rappresenta la Theotókos Odigitria, ovvero la “Madre di Dio che guida”, come Basilissa, cioè “Regina seduta in trono”. La Madonna regge in grembo il Bambino Gesù, con la mano destra sollevata in un gesto benedicente.
La statua della Madonna Nera del Tindari è un tesoro artistico e religioso di inestimabile valore. Ogni anno, migliaia di pellegrini e turisti visitano il Santuario per venerare la Madonna Nera e ammirare la sua bellezza e la sua importanza storica.
Ma la storia del Santuario comprende anche un’altra grande leggenda: quella del miracolo che si racconta riguardo alla bambina che cadde dal colle.
Secondo la leggenda, una madre disperata si recò al Santuario della Madonna Nera del Tindari per chiedere la grazia per la sua figlia gravemente malata. Una volta giunta di fronte alla statua, la donna rimase sconcertata dal colore della pelle della Vergine Nera, esclamando di aver fatto un lungo viaggio per vedere una donna più brutta di lei. Poi, lasciando la chiesa con la bambina in braccio, accadde qualcosa di incredibile: la bambina cadde dalle braccia della madre precipitando dalla cima del colle, ma al momento dell’impatto il mare sottostante si ritirò improvvisamente, formando un tratto di spiaggia arenosa dove la bambina atterrò in sicurezza.
I pescatori che si trovavano lì vicino videro la bambina giocare tranquillamente sulla spiaggia e la portarono di nuovo dalla madre. Quest’ultima si rese conto del miracolo che era avvenuto e, commossa, tornò in chiesa per ringraziare la Madonna Nera del Tindari. Il miracolo fu testimoniato anche dalla forma curiosa dei laghetti di Marinello, situati proprio ai piedi del promontorio dove sorge il Santuario: la forma di questa lingua di spiaggia pare infatti raffigurare una donna con le braccia protese che accoglie la bimba caduta.
La leggenda del miracolo della bambina testimonia la potenza della fede e dell’amore per la Madonna Nera del Tindari. Questa storia, come molte altre leggende che circondano il Santuario, ha contribuito a rendere ancora più magico e suggestivo questo luogo di culto, che rappresenta un punto di riferimento per i fedeli ma anche per i turisti che vogliono immergersi nella storia e nella cultura della Sicilia.
L’ANTICA PREGHIERA ALLA MADONNA DEL TINDARI IN SICILIANO (CON TRADUZIONE)
Bedda Matri du Tunnaru
Siti bedda vicinu e luntanu,
iu vi mannu stu salutu
bedda Matri, datimi aiutu.
Datimi aiutu, cunsigghiu e riparu,
bedda Matri di lu Tunnaru.
E se grazi i vulemu
a Maria arricurremu
e cu cori ludata sia,
di lu Tinnuru Maria.
Se Maria n’avissi u mantu,
forumu persi tutti quantu,
e cu cori ludata sia,
di lu Tinnuru Maria.
(Traduzione in italiano)
Bella Madre del Tindari
siete bella da vicino e da lontano,
io vi invio questo saluto
Bella Madre, datemi aiuto
Datemi aiuto, consiglio e riparo
Bella Madre del Tindari.
E se le grazie vogliamo ottenere
a Maria dobbiamo ricorrere
con il cuore lodata sia
del Tindari Maria,
Se Maria non avesse il manto
saremmo persi tutti quanti,
con il cuore lodata sia,
del Tindari Maria.