Il credo dei sofferenti

Il credo dei sofferenti


Credo che il dolore purifichi e migliori e possa condurre alla più alta perfezione. Credo che il dolore, sopportato con amore e rassegnazione, sia una grande riparazione dei peccati. Credo che Dio cerchi coloro che soffrono per lui. Credo che il dolore, sopportato con amore e rassegnazione, sarà glorificato nell’eternità. Credo che il dolore sia ciò che più ci unisce intimamente al Signore Gesù, facendoci somigliare a Lui. Credo che il dolore racchiuda segreti e ineffabili consolazioni per coloro che si sottomettono umilmente, e che ispiri un amore sincero e più pieno verso Dio. Credo che il dolore, sopportato con amore e rassegnazione, abbia più merito di qualsiasi altra opera. Credo che da tutta l’eternità Dio abbia contato il numero e misurato l’intensità dei dolori e abbia preparato in proporzione la sua grazia e la sua ricompensa. Credo che il dolore, sopportato con cristiana rassegnazione, sia un segno dell’amore e della predestinazione. Credo che il dolore, unito a quello di Gesù, sia il mezzo più fecondo per convertire e salvare gli uomini.

Il coraggio di osare

Il coraggio di osare


Signore Gesù, fammi conoscere chi sei. Fa sentire al mio cuore la santità che è in te. Fa’ che io veda la gloria del tuo volto. Dal tuo essere e dalla tua parola, dal tuo agire e dal tuo disegno, fammi derivare la certezza che la verità e l’amore sono a mia portata per salvarmi. Tu sei la via, la verità e la vita. Tu sei il principio della nuova creazione. Dammi il coraggio di osare. Fammi consapevole del mio bisogno di conversazione, e permetti che con serietà lo compia, nella realtà della vita quotidiana. E se mi riconosco, indegno e peccatore, dammi la tua misericordia. Donami la fedeltà che persevera e la fiducia che comincia sempre, ogni volta che tutto sembra fallire.

Una preghiera per ogni dito

Una preghiera per ogni dito.
di Jorge Maria Bergoglio

Preghiera scritta da Papa Francesco quanto non era ancora Papa:

1. Il pollice è il dito a te più vicino. Comincia quindi col pregare per coloro che ti sono più vicini. Sono le persone di cui ci ricordiamo più facilmente. Pregare per i nostri cari è “un dolce obbligo”.
2. Il dito successivo è l’indice. Prega per coloro che insegnano, educano e curano. Questa categoria comprende maestri, professori, medici e sacerdoti. Hanno bisogno di sostegno e saggezza per indicare agli altri la giusta direzione. Ricordali sempre nelle tue preghiere.
3. Il dito successivo è il più alto. Ci ricorda i nostri governanti. Prega per il presidente, i parlamentari, gli imprenditori e i dirigenti. Sono le persone che gestiscono il destino della nostra patria e guidano l’opinione pubblica… Hanno bisogno della guida di Dio.
4. Il quarto dito è l’anulare. Lascerà molti sorpresi, ma è questo il nostro dito più debole, come può confermare qualsiasi insegnante di pianoforte. è lì per ricordarci di pregare per i più deboli, per chi ha sfide da affrontare, per i malati. Hanno bisogno delle tue preghiere di giorno e di notte. Le preghiere per loro non saranno mai troppe. Ed è li per invitarci a pregare anche per le coppie sposate.
5. E per ultimo arriva il nostro dito mignolo, il più piccolo di tutti, come piccoli dobbiamo sentirci noi di fronte a Dio e al prossimo. Come dice la Bibbia, “gli ultimi saranno i primi”. Il dito mignolo ti ricorda di pregare per te stesso… Dopo che avrai pregato per tutti gli altri, sarà allora che potrai capire meglio quali sono le tue necessità guardandole dalla giusta prospettiva.
Jorge Maria Bergoglio